Le infiltrazioni: cosa sono, i pro ed i contro.
Specialmente in questo periodo in cui a causa del coronavirus si stanno dilatando i tempi delle liste d’attesa e comunque per quei pazienti che non sono particolarmente convinti per l’intervento, bisogna prendere in considerazione il trattamento infiltrativo.
Le infiltrazioni sono delle punture che si effettuano con degli aghi comuni come quelli da intramuscolare nelle articolazioni.
L’iniezione dura pochissimo, circa 5 secondi, ed è pressoché indolore.
Spalla, anca e ginocchio sono le articolazioni più interessate da questo tipo di trattamento.
Infiltrazioni con cortisone ed anestetico
Sono le prime infiltrazioni che vengono eseguite in un’articolazione infiammata perché aiutano a disinfiammare l’articolazione in modo da preparare il terreno per infiltrazioni biologiche o per la fisioterapia.
Spalla
Le indicazioni sono in particolare le capsuliti cioè quelle infiammazioni che danno dolore e perdita di movimento della spalla.
Spesso ne basta una per risolvere qualsiasi problematica a meno che il problema non consista in una lesione da operare.
Se ne possono fare fino a 4/5 senza danneggiare l’articolazione se vengono effettuate con la giusta manualità. Si può anche utilizzare un ecografo per essere più sicuri di penetrare nel punto giusto, ma con l’esperienza e la manualità si riesce anche a mano libera.
La sera stessa il paziente potrebbe avere dolore ed in tal caso è utile munirsi di una borsa con ghiaccio
Anca
Nell’anca, specialmente in caso di artrosi non troppo avanzata od al contrario nei casi in cui non si può operare, si effettuano infiltrazioni di cortisone associate ad anestetico che permettono di migliorare la sintomatologia dolorifica a riposo ed in movimento.
Spesso vengono associate ad acido ialuronico.
Ginocchio
Quando l’articolazione è infiammata per una lesione meniscale, per artrosi o è gonfia e ripiena di liquido sinoviale che è quel liquido che si forma per reazione lubrificante dell’organismo agli attriti interni, bisogna prima aspirare il liquido e poi effettuare l’infiltrazione.
Nel ginocchio bisogna però risparmiare il numero d’infiltrazioni e non superare possibilmente il numero di tre perché a differenza della spalla viene riassorbito di meno e si può depositare in forma di cristalli che peggiorano poi la sintomatologia.
Infiltrazioni con acido ialuronico
Da più di trent’anni vengono effettuate queste infiltrazioni con questo prodotto che agisce come un lubrificante riducendo gli attriti all’interno delle articolazioni e come nutriente eesso stesso.
Esistono tre tipi di acido ialuronico quello a basso peso molecolare cioè meno concentrato, dedicato maggiormente ad un effetto di nutrimento, quello ad intermedio ed alto peso molecolare che servono anche, come dicevamo prima, ad un effetto di ammortizzazione.
Spalla
L’acido ialuronico è destinato soprattutto ai casi di danno della cartilagine nel giovane (raro) o nell’artrosi dell’anziano. Questi casi non rappresentano la maggioranza, perché le capsuliti od infiammazioni spesso senza causa sono le maggiori richieste di trattamento.
Anca
In caso di artrosi d’anca allo stadio iniziale è senza dubbio una terapia efficace unitamente alla fisioterapia per ritardare il più possibile la necessità d’intervento e sono consigliati maggiormente con acido ialuronico molto concentrato, in questo caso potrebbe essere più utile utilizzare l’ecografo.
Ginocchio
È questa la prima articolazione in cui si sono effettuate le infiltrazioni di acido ialuronico ed a seconda della patologia si utilizza acido ialuronico ad alto peso e basso peso molecolare.
Di solito, se si utilizza il basso peso molecolare, bisogna ripetere per almeno cinque volte, una a settimana e per l’alto peso molecolare dall’una alle tre volte.
Quando questo tipo d’infiltrazioni non sono efficaci, da qualche anno si é sviluppata la terapia con fattori di crescita.
Si effettua un prelievo del sangue dal braccio come per delle semplici analisi del sangue. L’ematologo poi effettua una speciale centrifugazione del sangue che permette l’isolamento di proteine particolari (platelet rich plasma) che hanno la peculiare capacità di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale
Il PRP – Plasma Ricco di Piastrine o gel piastrinico o pappa piastrinica è un prodotto di derivazione ematica, caratterizzato dalla forte concentrazione di fattori di crescita.
Il Platelet-Rich Plasma, termine inglese da cui deriva l’acronimo PRP, viene utilizzato a scopi terapeutici, per la sua peculiare capacità di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale, in diversi ambiti medici che vanno dall’ortopedia alla chirurgia plastica.
Il trattamento con il Plasma Ricco in Piastrine (PRP) prevede normalmente una o più infiltrazioni nella sede interessata.
L’infiltrazione di cellule mesenchimali è invece una terapia molto utile nell’artrosi, una tecnica innovativa ma già praticata da alcuni anni con risultati straordinari – dice il dottor Gardelin.
Le cellule staminali mesenchimali, ovvero cellule immature e indifferenziate prelevate dal grasso del paziente, e accuratamente trattate, vengono infiltrate in qualunque articolazione in cui sia presente artrosi.
Grazie alla loro azione fortemente antinfiammatoria, antidegenerativa e di stimolazione della produzione di cartilagine, è possibile evitare che la malattia artrosica progredisca fino ad arrivare alla necessità di una protesi.»
Come avviene il trapianto di cellule mesenchimali?
Il trattamento con le cellule staminali mesenchimali è una procedura ambulatoriale che avviene in 3 fasi.
Per mantenere una completa igiene, il tutto viene effettuato in sala operatoria
- anestesia locale
- prelievo di grasso dall’addome o dalle cosce. Il prelievo si effettua con un ago lungo e sottile tramite una microincisione; il grasso prelevato finisce in una speciale siringa al cui interno sono presenti microsfere di metallo che inducono la microframmentazione del grasso, separando le cellule mesenchimali intatte dal prodotto di scarto
- infiltrazione nel ginocchio solo delle cellule staminali mesenchimali in forma di gel cellulare, e trasferite sterilmente in una speciale sonda aghiforme. Iniettate nei punti desiderati dell’articolazione, iniziano a sviluppare il loro effetto antinfiammatorio, antidegenerativo e di stimolazione della cartilagine.
Quanti trattamenti servono?
È sufficiente una somministrazione unica.
Non c ‘e bisogno di riabilitazione e già il giorno stesso il paziente può tornare alle normali attività quotidiane.