La chirurgia della spalla – Intervista al Prof. Francesco Franceschi ortopedico della spalla a Roma sui canali della UPMC Salvator Mundi International Hospital
Terapie conservative: quando non sono sufficienti?
La maggior parte dei problemi a livello della spalla sono delle infiammazioni che si possono tranquillamente curare con delle infiltrazioni o con tanta fisioterapia.
Soltanto in alcuni casi, quando magari c’è una lesione di un legamento o di un tendine oppure quando l’artrosi ha coinvolto così tanto l’articolazione della spalla e pertanto le terapie conservative non funzionano anche avendole tentate, allora purtroppo bisogna ricorrere all’intervento chirurgico.
Quali sono le patologie che richiedono il ricorso alla chirurgia?
Le patologie più comuni sono o di tipo degenerativo – quindi da usura, da invecchiamento come per esempio la lesione dei tendini della spalla o l’artrosi della spalla quindi la deformità della superficie articolare che non fa più muovere un articolazione come per esempio la spalla non la fa più alzare – o le lesioni traumatiche come per esempio la lussazione della spalla che purtroppo fa appunto lesionare i legamenti e anche delle piccole fratturine all’interno della spalla che poi non permettono più la stabilità della spalla e quindi il paziente si lamenta per delle lussazioni frequenti.
La chirurgia della spalla. Le innovazioni chirurgiche per trattare le patologie della spalla
Ormai l’artroscopia è di uso comune in tutte le sale operatorie per riparare i vari tendini della cuffia dei rotatori però la novità è che in artroscopia possiamo comunque sia eseguire qualsiasi tipo di intervento chirurgico anche per la lussazione di spalla.
Per esempio le famose trasposizioni ossee, come l’intervento di latarjet che viene utilizzato nelle instabilità e nelle illustrazioni di spalla che prima si effettuava soltanto a cielo aperto cioè con un’incisione, adesso si può effettuare tranquillamente anche in artroscopia con ottimi risultati.
L’altro intervento che ha subito un’evoluzione molto importante negli ultimi 20 anni è quello della protesi di spalla sia per l’evoluzione biomeccanica degli impianti che sono stati appunto perfezionati ulteriormente sia anche per la modalità di applicazione.
Abbiamo la possibilità di effettuare appunto l’applicazione in sala operatoria con l’aiuto del computer, con la navigazione intraoperatoria utilizzando un monitor che ci guida nella posizione dell’impianto o addirittura con la realtà virtuale proprio come se guardassimo un videogioco.
Quali sono i vantaggi della chirurgia mininvasiva?
Le tecniche mininvasive ci danno la possibilità di eseguire una riabilitazione sicuramente meno dolorosa e anche più rapida e in più posizionando appunto gli impianti in modo più professionale e preciso abbiamo la possibilità di raggiungere un movimento articolare sicuramente molto ma molto più ampio.
Quali sono le prospettive di recupero per i pazienti?
Prima la chirurgia della spalla veniva considerata “la tomba dell’ortopedico” perché l’articolazione della spalla ha un’ampia mobilità, un’ampia articolarità ed è sempre stato difficile raggiungere, con delle tecniche abbastanza primordiali, la stessa articolarità delle articolazioni sane ma ultimamente, con la conoscenza migliorata appunto sia dell’articolarità sia del funzionamento biomeccanico della spalla ma anche con miglioramento degli impianti e delle tecniche chirurgiche, il nostro obiettivo è fare guadagnare al paziente proprio il movimento di una spalla sana.