Autodiagnosi per la lesione del menisco

Autodiagnosi per la lesione del menisco Prof. Francesco Franceschi chirurgo ortopedico di spalla, ginocchio e anca a Roma. Intervista “Sport e Salute” del 16/7/2022. Ascolta qui questa puntata.

Ed eccoci qui all’appuntamento settimanale, uno dei due appuntamenti. Ricordiamo che la rubrica “Sport e Salute” va in onda tutti i martedì sulle nostre frequenze alle 15:50 ed il sabato alle 9:40, parliamo della rubrica di informazione medico-scientifica a cura del professor Francesco Franceschi, primario di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Pietro di Roma. Francesco buongiorno!

Ciao Valentina! Ciao a tutti, buon sabato.

Buon sabato a te, ben trovato. Allora cosa stai combinando? Cosa ci racconti questa mattina?

Veramente cominciavo a pensare di spiegare ai pazienti come fare autodiagnosi di qualche problema perché molto spesso arrivano in ambulatorio persone preoccupate con chili di risonanze magnetiche fatte anche inutilmente. Ci sono tante persone che sono preoccupate e la prima cosa che fanno è la risonanza e magari una lastra semplice sarebbe anche molto più utile.

Visto che parliamo sempre di sport, cominciamo dal ginocchio, sport è soprattutto calcio.

Autodiagnosi per la lesione del menisco

Innanzitutto quando il paziente si può accorgere di essersi per esempio rotto un menisco? (perché tutti quanti magari sentono dolore al ginocchio, arrivano e mi dicono “dottore sicuramente mi sono rotto il menisco”). Quali sono i sintomi?

Quando si rompe un menisco in modo acuto – il menisco è quella strutturina fatta a forma di C come una mezza luna che sta all’interno del ginocchio e ne abbiamo due – quando si rompe il menisco in modo acuto quindi c’è assolutamente bisogno di un trauma distortivo, il ginocchio si blocca e non si riesce più ad estenderlo, rimane bloccato in estensione e non si riesce a volte neppure a spiegare perché c’è dolore, non si riesce a caricare e quindi non si può appoggiare il piede a terra, spesso si può anche gonfiare ma altre volte non si gonfia.

Questo per un trauma distorsivo magari durante una qualsiasi partita di calcio o calcetto o a volte anche di padel, se si mette male il ginocchio, se lo si ruota male eccetera.

Autodiagnosi per la lesione del menisco

Però è vero pure che il menisco si può rompere anche senza un trauma e quand’è che si rompe?

Ci sono tanti sportivi che nel corso degli anni hanno chiaramente subito tanti piccoli traumi distorsivi quali distorsioni, piccole contusioni e, a poco a poco, queste microlesioni portano a creare una lesione molto più grande e all’improvviso questo menisco, anche senza un movimento particolare, si può rompere definitivamente quindi bloccare.

Altre volte il sintomo più frequente è il versamento.

Il menisco si può rompere non con una lesione netta ma con tante piccole lesioncine, come delle barbette appunto di questo menisco, e creare un attrito continuo intorno al ginocchio che risponde producendo del liquido che aumenta la lubrificazione e fa sentire di meno all’articolazione questo fastidio dovuto al menisco un pochettino rovinato con queste barbettine.

Tutte queste patologie devono essere trattate chirurgicamente soltanto quando la qualità di vita e comunque la deambulazione, l’attività sportiva viene chiaramente bloccata.

Per esempio un giovane con un menisco rotto, con il ginocchio bloccato deve essere purtroppo sempre operato.

Ma la novità è che bisogna dire che in artroscopia, questa tecnica mininvasiva con dei buchetti che si effettua in anestesia locale, non si effettua soltanto l’asportazione del menisco rotto. Ma bisogna, soprattutto nei giovani, cercare il più possibile di riparare questo menisco cioè si mettono dei punti in questo menisco in modo da non doverlo spostare e conservarlo perché il menisco è una struttura importantissima per il ginocchio quasi come i legamenti perché stabilizza il ginocchio e quando il menisco non c’è più purtroppo il ginocchio si muove tanto  sfrega, rovina le superfici articolate che sono fatte di cartilagine e l’artrosi sicuramente si avvicina.

Beh insomma ragazzi, questa mi sembra un’ottima descrizione per capire intanto da soli qualcosina, evitare di fare esami gratuiti, come dire non come costo ma come non necessari.

Questo è importante anche come messaggio. Se avete dubbi rifatevi allo specialista e questo è il messaggio di fondo che abbiamo. Intanto, già da casa però, una piccola idea grazie a questa descrizione accusatissima, potete sicuramente farvela. Chiaramente affrontiamo questi discorsi ogni sabato, cerchiamo di approfondire questo o quel tema, vi diamo dei piccoli input e poi per qualsiasi curiosità e informazioni e richieste più specifiche chiaramente o un controllo, rifatevi direttamente al Prof. Francesco Franceschi.