Dita a martello, che cosa sono e che cosa comportano

Dita a martello, che cosa sono e che cosa comportano. Intervista al Prof. Francesco Franceschi ortopedico a Roma durante la trasmissione in onda su RaiUno “Buongiorno Benessere” con Vira Carbone del 27/1/2024. Durante la trasmissione abbiamo parlato delle dita a martello, abbiamo spiegato cosa sono e che cosa comportano. Se avete perso l’intervista, potete riguardarla qui. Buona visione!

Che succede? Succede Professor Francesco Franceschi che a una certa età le dita dei nostri piedi diventano quasi uncinate per cui anche camminare è abbastanza difficile e complicato. Perché le nostre dita dei piedi si riducono così con gli anni?

Si sembra proprio che siano come un artiglio di un avvoltoio. Non sempre succede sicuramente però succede perché a volte c’è uno squilibrio tra i vari muscoletti che guidano appunto le nostre dita. Ci sono dei muscoli che sono attaccati alle dita e altri muscoli che sono attaccati al piede e a volte questi muscoli attaccati al resto del piede diventano più potenti proprio perché appoggiamo male, non portiamo un plantare o utilizziamo delle scarpe sbagliate -poi ne parliamo – e quindi si ritraggono e diventano una specie di artiglio.

Ecco è evidente che sarebbe auspicabile sin da giovanissimi utilizzare i plantari però c’è anche da dire che molte scarpe, per esempio le scarpe col tacco che noi donne utilizziamo, mal gradiscono e mal sopportano l’inserimento di un plantare perché ogni volta che noi proviamo a inserire un plantare non c’entra più il nostro piede e allora come si fa? C’è qualcosa per prevenire che le dita si storcano, tipo un po’ di stretching che facciamo a casa oppure dormire con un allungatore sotto le dita dei piedi, non so qualche rimedio che ci può aiutare …

Bravissima! Sicuramente un po’ di stretching, come in tutte le articolazioni, è fondamentale. Ogni tanto tiriamocele queste dita e soprattutto facciamo un esercizio: proviamo a metterci in punta di piedi come le ballerine, anche se non ci riusciamo, così abbiamo comunque sia la possibilità di rinforzare quei piccoli muscoli che ci tengono le dita del piede – sono il secondo, il terzo e quarto quelli più interessati – più dritte così non si deformano come un artiglio. Certo camminare tutti i giorni con le scarpe con i tacchi è un po’ controproducente.

O anche camminare scalzi in modo che noi abbiamo tutta la pianta del piede, anche le dita, poggiate e mano mano queste dita si stendono. O fare stretching per esempio vicino alla parete. Ma quando proprio siamo rovinati bisogna operare. È difficile l’intervento?

No l’intervento è molto semplice, si esegue in anestesia locale e dura pochissimi minuti. Dobbiamo disinserire questi tendini un pochettino troppo accorciati e inserire, per qualche giorno, un piccolo filo metallico che mantiene il dito in completa estensione e ci aiuterà poi dopo a mantenere questa forma corretta.

Quando poi i piedi si fanno male perché le dita a martello non sono proprio una passeggiata, una bella cremina a base di arnica sicuro potrebbe funzionare.

Prof. Francesi c’è Francesca da Vicenza che dice che è stata operata e a due dita ha un filo d’acciaio dentro che, dice, verrà tolto molto molto presto. Questo filo d’acciaio però francamente è complicato da tenere nelle dita dei piedi. Avevo le dita a martello. Quando toglieranno secondo lei il filo?

Il filo si toglie circa dopo tre settimane, non prima, perché sennò si perde tutta quanta la correzione quindi purtroppo la nostra amica deve avere ancora un po’ di pazienza e dopo bisogna stare attenti perché non si può tornare subito ad un lavoro che comporti la posizione in piedi prolungata. Bisogna avere ancora un pochettino di pazienza, ancora deve aspettare un mese e mezzo prima della guarigione.