Le nuove frontiere dell’ortopedia e protesi della spalla

Le nuove frontiere dell’ortopedia nella medicina personalizzata applicata anche per le protesi della spalla. Secondo i dati del registro dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia vengono eseguiti oltre 11.000 impianti l’anno di protesi alla spalla e l’età media è di circa 75 anni.

Intervista del TG1 Medicina al Prof. Francesco Franceschi ortopedico della spalla a Roma, al Prof. Pietro Randelli – Presidente SIOT – e al Prof. Raffaele Garofalo, Presidente Soc. Italiana Chirurgia Spalla.

Le principali cause che ci portano a una protesi di spalla sono le malattie degenerative classiche, l’artrosi e la rottura della cuffia dei rotatori e poi anche le patologie post-traumatiche che possono coinvolgere sia pazienti giovani ma nella maggior parte dei casi pazienti anziani che possono riacquisire, con una protesi, la completa funzionalità dell’arto.

L’intelligenza artificiale può supportare la pianificazione dell’intervento nei minimi dettagli calibrandolo sulle caratteristiche anatomiche e cliniche dei pazienti.

Con le nuove metodiche, utilizzando l’intelligenza artificiale, riusciamo a posizionare in modo perfetto le nostre protesi della spalla. Questo permette al paziente di muovere il braccio e di avere dei risultati sicuramente più efficaci. Anche con l’utilizzo di moderne metodiche diagnostiche, come per esempio la TAC tridimensionale, si riesce a ricostruire la scapola e la spalla proprio come se l’avessimo sul campo chirurgico in modo da superare i vari problemi durante l’intervento.

Con la medicina di precisione che sfrutta l’intelligenza artificiale si possono poi costruire delle protesi di spalla personalizzate.

Protesi paziente-specifico sono protesi che vengono fatte su misura e vengono pianificate in base a delle TAC tridimensionali e poi, attraverso lo studio ingegneristico, vengono fabbricate le protesi per colmare i difetti e per riprodurre l’anatomia iniziale del paziente