Intervento al crociato anteriore: riabilitazione

Intervento al crociato anteriore: riabilitazione. “Sport e Salute” dell’11/6/2022 Rubrica radiofonica di informazione medico-scientifica a cura del Prof. Francesco Franceschi ortopedico spalla, ginocchio e anca a Roma, primario di ortopedia e traumatologia dell’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma. Oggi il nostro ospite speciale è il Dr. Diego Falanga, Responsabile Sport Kinetic presso la Clinica Nuova Villa Claudia a Roma. Se avete perso questa puntata potete riascoltarla qui. Buon ascolto!

Mi piace tanto questa rubrica, appuntamento fisso, ve lo ricordo, del sabato mattina alle 9:40 ed anche del martedì alle 15:50, la rubrica di informazione medico scientifica a cura del professor Francesco Franceschi primario di ortopedia e traumatologia dell’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, dopo vi darò tutti i riferimenti anche per poter entrare in contatto con Francesco e non sono con lui ma con tutti gli specialisti che di settimana in settimana si avvicendano nella sua rubrica (da lui consigliati) per approfondire questo o quell’argomento.

A tal proposito questa mattina parliamo con Diego Falanga responsabile Sport Kinetic presso la clinica Nuova Villa Claudia a Roma, fisioterapista nazionale maschile calcio a 5 dal 2011 – e questo già vi richiama in tanti visto la passione che avete per questo sport – che si occupa principalmente di riabilitazione ma tratta praticamente qualsiasi tipo di patologia legata allo sport e ora ce lo facciamo raccontare proprio da lui. Diego Buongiorno!

Buongiorno Valentina e buongiorno a tutti i radioascoltatori. Grazie per l’invito.

Ma figurati! Grazie a te per la disponibilità, noi siamo sempre contenti di chiacchierare con specialisti ferrati in questo o quel tentativo di recupero e prevenzione. E dico sempre anche prevenzione perché con te e con i tuoi colleghi parliamo spesso e soprattutto di prevenzione perché sappiamo bene quanto non bisogna necessariamente aspettare che qualcosa si rompa ma magari si può aiutare a predisporre il corpo perché si rompa il meno possibile. Questo poi voi me lo insegnate ed io prendo, cerco di imparare.


Assolutamente si. In molti trascurano questo fattore, la prevenzione, prepararsi a fare lo sport che è la cosa più importante per prevenire degli stop che danno fastidio un po’ tutti no? Quando uno non riesce a fare ciò che gli piace, si arrabbia con se stesso, con il mondo, lavora male … insomma influisce un po’ su tutta la sfera emotiva delle persone. Quindi è bene preparare.

Sono assolutamente d’accordo con te. Parliamo nello specifico, visto che abbiamo qualche minuto a disposizione quindi ogni tanto trattiamo un tema piuttosto che un altro, ci dedichiamo ad un intervento che poi noi, trattando tanto di calcio, ahinoi incontriamo spesso no?  Soprattutto nei nostri calciatori, ogni volta ci disperiamo perché sappiamo che poi gli stop sono lunghi eccetera eccetera. Parliamo dell’intervento al crociato anteriore .

Ok caro Diego. Intanto io partirei proprio dal precisare chi sono, se tu puoi dirmelo, i soggetti colpiti da questo infortunio maggiormente.

Diciamo che principalmente questo infortunio capita a persone che fanno sport di contatto quindi calcio, rugby anche sci e, col fatto che adesso siamo diventati tutti sportivi, anche l’amatore che pratica sport abitualmente con gli amici può andare incontro a questo tipo di infortunio che purtroppo adesso è diventato comunissimo forse l’incidente più frequente che capita agli sportivi.

Intervento al crociato anteriore

Si esatto, è molto frequente. Noi, visto che sappiamo che poi comunque c’è tutta una operazione di recupero, ogni volta ci disperiamo un po’ perché sappiamo che però purtroppo accade spesso. A proposito dell’intervento in sé per sé, tu mi parlavi di una preparazione proprio al pre-operatorio in realtà, per arrivare al meglio proprio all’intervento. In che senso? Come funziona?

Diciamo che se parliamo di un professionista, questo molto spesso non può succedere perché l’atleta comunque è già allenato di sé e viene spesso operato in tempi molto rapidi, ce lo abbiamo sott’occhio tutti i giorni.

Mentre gli amatori o comunque quelli che non sono professionisti, non hanno la possibilità oppure devono attendere dei giorni prima di operarsi ed è un buon consiglio preparare il ginocchio all’intervento per poi favorire la ripresa più rapida e senza intoppi quindi un paziente infortunato avrà sicuramente il ginocchio gonfio, dolorante e noi ci mettiamo lì ad aiutarlo per sgonfiarlo con macchinari, terapia manuale e quant’altro per far si che, quando arriva all’intervento, l’ortopedico abbia sotto mano un’articolazione più vicino a quella normale diciamo, che favorisce poi la ripresa chiaramente.

Questo è chiaro. È tutta una cosa propedeutica per far sì che poi l’intervento vada al meglio e riesca anche in qualche modo ad incidere sulla ripresa post-operatoria. A proposito di post-operatorio, parliamo anche di riabilitazione, come funziona, quanto bisogna aspettare e che cosa bisogna fare dopo essere stato operato al crociato …

Innanzitutto bisogna affidarsi a un professionista, quindi andare da un ortopedico che fa la diagnosi, dice quali accertamenti fare e poi affidarsi ad un centro che sia esperto in questo perché la riabilitazione, anche se è una cosa che si fa ormai tutti i giorni, si deve essere esperti e capire i tempi giusti e le cose giuste da fare per far si che il paziente ritorni nel miglior modo possibile.

Intervento al crociato anteriore

Quindi l’ortopedico darà le linee guida, il paziente verrà operato, avrà la sua degenza di circa 15 giorni in cui con i punti, le stampelle ed il tutore farà la sua degenza casalinga anche se può già usare un macchinario che si chiama Kinetec che favorisce la mobilizzazione del ginocchio appena operato e poi, una volta passato questo periodo, viene inviato in un centro dove viene visitato di solito da un fisiatra (ad esempio da me a Villa Claudia il check viene fatto col fisiatra che si confronta con l’ortopedico) si fa un piano riabilitativo e la terapia consiste inizialmente con lo sgonfiare il ginocchio, far comprendere al paziente che non è sostituito nessun pezzo ma la parte del corpo è propria quindi va ripresa con coscienza quindi sapere come usare il muscolo, sapere come piegarlo, sapere che si muove il piede perché a volte i pazienti hanno paura proprio a muoversi perché pensano che si possa rompere qualcosa invece il terapista deve essere bravo anche in quello cioè entrare nei panni del paziente che non sa di cosa sta parlando, metterlo a suo agio e quindi togliere il dolore e farlo tornare una persona normale con i tempi giusti.
Stampelle fino a 4-6 settimane, deambulazione che poi si riprende abbastanza normalmente e poi si può iniziare una attività fisica non specifica quindi anche un fitness generale per far si che poi il corpo sia pronto puoi all’utilizzo quindi la parte alta magari l’addome con esercizi isometrici che sono esercizi senza movimento articolare e nel giro di tre mesi si è una persona normale.

Ok, se parliamo invece di professionismo? Perché tre mesi torni una persona normale no, come dici tu giustamente, quindi a fare una vita più o meno consueta. Se si è professionisti probabilmente forse ci vuole una preparazione ad hoc, quindi in questo senso i tempi di recupero dipendono credo da che tu sei e cosa fai nella vita no?

E soprattutto che sport fai perché se lo sport che fai è uno sport in cui il contatto è sempre frequente e di alta intensità chiaramente i tempi tendono ad allungarsi un po’ anche perché, per evitare come è successo anche pochissimo tempo fa ad un paziente, si rientra dall’ intervento e ci si rompe o l’altro ginocchio o il ginocchio stesso.

Questo capita spesso, nella Roma sempre tra l’altro sempre così.

Perché nell’immaginario della gente c’è che una persona si opera al ginocchio per sostituire un legamento e quel ginocchio ormai non si romperà più, sarà indistruttibile. Invece no, si riavrà praticamente un ginocchio uguale all’altro che ha gli stessi rischi dell’altro e che bisogna coccolare come l’altro.

Questo per forza e immagino tra l’altro che parli di sport di contatto con quegli alta intensità, tu insomma che fai il fisioterapista della nazionale maschile di calcio a 5, in questo senso di preparazione e di interventi ne farai anche tanti, spero più preparazione che interventi ma credo …

Lo sport a cui facevo riferimento nello specifico è la superficie come nel basket che è una superficie, come diciamo, maledetta ed io la chiamo così perché c’è un grip altissimo e quindi le articolazioni sono sollecitate tantissimo.

Eh si, come dici tu “ti inchiodi” perché poi lo sport pure quello se pattini perdi giustamente tutto il tempo quindi eh ci sta. Però effettivamente è un pavimento maledetto, lo sport è stupendo ma complicatissimo per chi poi lo svolge per chi deve stare appresso e curare i professionisti che lo svolgono. Bravo tu e bravo chiunque sia altamente specializzato per seguire al meglio noi persone normali e gli sportivi.

Intervento al crociato anteriore

La cosa che ci tengo a sottolineare è che bisogna affidarsi a persone che facciano le loro specificità quindi la parte riabilitativa deve essere affidata ad una persona che sa cosa fa, soprattutto la parte di rimessa in campo quindi va affidata a professionisti che fanno quello di lavoro perché è veramente importante come la riabilitazione.

Assolutamente sì. Queste sono parole sacrosante ragazzi, segnatevele Ok? Ognuno il suo, non è che tutti fanno tutto e affidatevi chiaramente a persone qualificate per riprendervi al meglio. Diego io ti ringrazio perché sei stato chiarissimo e questo diventa un valore aggiunto come vuole per questa rubrica. Spero di risentirti presto. Magari parleremo di qualche altro tipo di trauma o magari qualche altro tipo di soluzione.

Per ulteriori approfondimenti, potete consultare anche i segueti link:

Trattamenti dei Legamenti del Ginocchio

Il Legamento Crociato Anteriore LCA

Legamenti Ginocchio

Le lesioni del crociato anteriore Webinar

Legamento crociato anteriore: riabilitazione post intervento

La lesione del legamento crociato anteriore