La cartilagine Rubrica “Sport e Salute” – TeleRadioStereo 92,7 – 23 marzo 2021. Quando si parla di calciatori e si nomina la cartilagine, si iniziano ad avere paure serie perché è una parte molto delicata e che ogni tanto va anche operata. Se avete perso questa puntata della mia rubrica Sport e Salute in onda tutti i martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40 su @927teleradiostereo, potete riascoltarla qui.
Buon ascolto!
Se una persona ha un problema alla cartilagine e viene da lei, lei cosa consiglia prima di arrivare ad una operazione?
Bisogna riuscire a capire quale problema c’è e se è davvero è un problema di cartilagine.
Innanzitutto, iniziamo a parlare di ginocchio perché molto spesso arrivano dei pazienti che si fanno male al menisco, hanno una lesione del menisco e dicono “Mi sono rotto la cartilagine” ma non è quella la cartilagine e in particolare quella del ginocchio.
La cartilagine è come l’interno della noce di cocco, bianca, morbida, liscia e ricopre l’osso all’interno del ginocchio o delle articolazioni ed essendo così liscia permette di far scorrere due superfici rugose che appunto sono le ossa delle articolazioni.
Quando un atleta subisce un trauma, non solo distorsivo ma anche una bella contusione a livello di un’articolazione, ci può essere in effetti l’interruzione della cartilagine articolare e specialmente in un giovane, se l’interruzione è abbastanza importante – almeno 1 cm o 1,5 cm – dopo un pochino il giocatore, lo sportivo, ma anche le persone comuni possono iniziare ad avere dei problemi anche se si è giovani.
Spesso si blocca il ginocchio perché magari un pezzettino di cartilagine va in giro per il ginocchio, il ginocchio si gonfia perché il corpo umano produce un liquido per ammortizzare l’articolazione per l’appunto.
In questi casi allora si può tranquillamente pensare ad un intervento chirurgico dopo aver chiaramente effettuato una bella terapia conservativa che consiste in fisioterapia, infiltrazioni di acido ialuronico fino alle cellule staminali.
L’intervento tende a ripristinare la superficie cartilaginea.
Abbiamo provato per tanto tempo, sono almeno 30 anni che tentiamo di inventarci la cartilagine, di rigenerarla, e la cosa è praticamente impossibile però con tanti piccoli metodi, addirittura con delle membrane sulle quali si impiantano appunto delle cellule staminali, oppure dei trasferimenti di cartilagine da un punto all’altro dell’articolazione, da un punto sano ad un punto malato, si riesce specialmente nei giovani e soltanto se la lesione è piccolina, a risolvere il problema e a far tornare l’atleta anche probabilmente ai livelli precedenti.
Molto spesso si parla erroneamente di cartilagine perché tante persone di una certa età arrivano in ambulatorio con delle risonanze magnetiche e mi dicono “Dottore, purtroppo ho la cartilagine rovinata. Mi fa il trapianto?”
E in quei casi purtroppo non possiamo certamente più fare il trapianto perché la superficie che è interessata è sicuramente molto ma molto maggiore rispetto ad 1 cm o 2 cm quadrati. Spesso ricopre tutte le articolazioni e invece dobbiamo ricorrere all’utilizzo delle protesi in quei casi che sostituiscono appunto la superficie liscia della cartilagine.
Bisogna ricordare che questi interventi, anche quando vanno molto bene, richiedono uno stop di 4-5-6 mesi perché dobbiamo ridar tempo alla nuova cartilagine di riprodursi, di attecchire e quindi il giocatore, l’atleta, non può tornare all’attività sportiva di prima immediatamente quindi anche quando sarà guarito, dopo 3 o 4 mesi, dovrà subire una fase di riatletizzazione e recupero dell’attività sportiva precedente.
Si tratta sempre di tempo molto lunghi per cui quando c’è veramente una lesione della cartilagine certamente ci sono degli stop purtroppo molto lunghi ammesso che si riesca a tornare al livello precedente.
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche il seguente articolo:
Cartilagine, lesione associata del ginocchio e terapie
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