Lesione del legamento crociato anteriore

Lesione del legamento crociato anteriore. Intervista su Centro Suono Sport del 21/6/2023 Prof. Francesco Franceschi ortopedico a Roma.

In questa puntata di “Salute e Sport” rubrica a cura di Marzia Caltagirone e del Prof. Francesco Franceschi, di Notte Giallorossa in onda su Centro Suono Sport, il Prof. Franceschi, direttamente dall’ISAKOS Congress 2023 da Boston – Massachussetss – inizialmente ha parlato delle novità in campo chirurgico per le lesioni della spalla e del ginocchio e poi ha parlato della lesione del legameento criciato anteriore, partendo dall’infortunio subìto da Abraham il 4/6/2023 nella partita contro la Spezia.
Se avete perso l’intervista potete riascoltarla qui. Buon ascolto!

Buonasera a tutti. Allora questa sera il professor Francesco Franceschi ci parla direttamente dagli Stati Uniti d’America quindi direttamente dall’ISAKOS Congress USA. Abbiamo il prof. Francesco Franceschi che è il nostro medico ortopedico ormai di riferimento, primario di ortopedia presso l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma e professore di ortopedia presso la facoltà di medicina dell’UniCamillus di Roma. Bentornato con noi. Che ore sono lì da quelle parti?

Ora sono le 15:00 sono in aeroporto e sto aspettando qui in un lounge la partenza dell’aereo sono arrivato un pochettino prima.

Ti ringraziamo tanto per il tempo che ci dedichi. È importante dare un proseguo ai nostri appuntamenti di “Salute e Sport” perché veramente ormai noi siamo affezionati e riteniamo che questi appuntamenti sono molto importanti. Allora dicevamo che tu stavi proprio ad un congresso, l’ISAKOS Congress 2023 e a questo punto vogliamo parlare delle novità che ci puoi portare proprio direttamente dall’ISAKOS Congress. Spiegaci che congresso era, di che parlavate?

È un congresso molto importante che si ripete ogni due anni. È un congresso internazionale che tratta tutti i temi di chirurgia della spalla, del ginocchio in particolare ma anche dell’anca, del gomito. Però diciamo che è particolarmente dedicato a queste due articolazioni più importanti cioè la spalla ed il ginocchio. Quest’anno, siccome non si svolgeva da ormai 4 anni perché c’era stato il Covid, è stato davvero un congresso bellissimo perché abbiamo avuto tutti quanti la possibilità di incontrare tanti colleghi che non vedevamo da un sacco di tempo. C’erano colleghi dal Medio Oriente, dal Giappone, dalla Corea, dalla Cina, dagli Stati Uniti e dall’Argentina. È stata veramente una possibilità eccezionale di avere contatti con tutto quanto il resto del mondo sia dal punto di vista dell’amicizia ma anche soprattutto dal punto di vista scientifico perché ci raccontiamo tutte le novità che abbiamo portato avanti in questi anni, tutto quello che si può fare anche per i nostri pazienti e soprattutto anche per i nostri atleti.

C’è qualche novità che hai sentito da qualche tuo collega che ha cominciato ad utilizzare magari qualche tecnica nuova o qualche cosa che ti ha appassionato e che in futuro pensi di poter utilizzare maggiormente o cominciare ad utilizzare?

Sinceramente noi italiani siamo veramente al top, siamo allo stesso livello di tutti quanti gli altri. Anche io ho fatto tre lezioni sulla spalla che sono piaciute tantissimo, mi hanno fatto tante domande.

Devo dire che quello che si vede in giro sempre di più e di cui si parla è la realtà virtuale e di navigazione. Tanti tool che servono appunto per lavorare meglio in sala operatoria.

Sono praticamente degli oggetti con i quali appunto tu puoi fare degli interventi addirittura tridimensionali mettendo degli occhialini proprio come se fossi all’interno di un videogioco e vedessi, insieme al paziente, come se il campo operatorio fosse fatto, quello che devi fare, quello che devi avere nel programma preoperatorio in modo da non sbagliare assolutamente niente, quasi come la chirurgia robotica.

Questo tipo di guida in navigazione sta diventando sempre più precisa e più diffusa; all’inizio erano semplicemente dei piccoli giochi che potevano essere magari divertenti in sala operatoria ora piano piano vedrai che diventeranno sempre più interessanti e sempre più utili nella nostra pratica quotidiana.

Però diciamolo a grande voce a questo punto: i nostri medici italiani sono un’eccellenza nel mondo ed è difficile rimpiazzare la mano di un medico professionista bravo e noi per questo veramente vi dobbiamo a tutti quanti un plauso.

Visto che in questo congresso tu mi hai detto che si parlava sia di spada ma anche di ginocchio, vorrei affrontare con te il tema di Abraham che nell’ultima partita contro la Spezia del 4 giugno ha subìto la rottura del legamento crociato anteriore sinistro. Allora quando si patisce una rottura di quel genere, di solito, che tempi si stimano di ripresa?

Bisogna essere sempre molto cauti perché poi i pazienti immaginano di poter essere come Abraham e quindi tornano in campo prima. In genere comunque dopo cinque o sei mesi il giocatore può tornare in campo. Questo perché?

Perché, anche se loro hanno una struttura muscolare pazzesca – chiaramente sono 100.000 volte più pronti di noi per ritornare ad allenarsi perché hanno dei quadricipiti e flessori a livello della coscia che certamente aiutano tantissimo il recupero – anche loro devono rispettare i tempi biologici perché quando noi chirurghi innestiamo trapianto, un legamento all’interno dell’articolazione, dobbiamo cercare di far attecchire questo trapianto perché inseriamo un tendine in un tunnel e questo tendine si deve attaccare. Se invece cominciamo a mobilizzarlo troppo presto, questo legamento non si attacca alle pareti e di conseguenza si hanno delle recidive, praticamente il legamento non funziona, più si allenta e si può staccare.

Continuate ad approfondire ascoltando l’intervista.

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