Cadute in ambiente domestico – Sport e Salute

Cadute in ambiente domestico – Sport e Salute 23/11/2021 Le cadute in ambiente domestico possono essere molto insidiose e per questo ho voluto affrontare questo argomento in questa puntata della mia rubrica Sport e Salute in onda su TeleRadioStereo ogni martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40. Buon ascolto!

Oggi parliamo delle cadute in ambiente domestico. Può capitare a chiunque.

Capita ai bambini, può capitare perché magari c’è il pavimento bagnato, perché si è distratti per qualunque motivo, ci si può fare male alla spalla, si possono avere delle conseguenze. Corretto Professore?

Eh si correttissimo.

Eh, lo sai, io lavoro al Fatebenefratelli, all’Ospedale San Pietro e li vedo tanti tanti pazienti di una certa età che purtroppo cadono in ambiente casalingo e subiscono delle fratture molto ma molto importanti che non sono soltanto quelle del femore.

Di solito uno pensa che quando un anziano cade, si frattura il femore e quindi bisogna mettere una protesi, una placca per rimetterlo in piedi. Ma molto spesso cercando di pararsi per evitare danni agli arti inferiori, la persona quando cade batte spesso la spalla.

E che succede?

Abbiamo due tipi di problemi: o purtroppo si può rompere un tendine, il famoso tendine della cuffia dei rotatori specialmente nell’anziano che ha i tendini abbastanza consumati, fragili, degenerati oppure un altro evento molto frequente è quello della frattura perché a quest’età, dopo i 60/70 anni, purtroppo la fa da padrone l’osteoporosi, specialmente nelle donne e le spalle sono veramente fragili e quindi battendo o sul pavimento o, come dicevi te, contro lo stipite delle porte purtroppo si possono avere delle fratture molto ma molto importanti.

Si, purtroppo quando si pensa alle fratture del femore, alla cuffia dei rotatori, si pensa alle persone anziane però ci devono essere delle accortezze anche nelle persone più giovani perché, lei con il suo lavoro in ambito ospedaliero ne è testimone, possono capitare per motivi banalissimi che hanno però conseguenze molto importanti per cui credo che possiamo dire “Quando si ha una botta che non va via, bisogna fare tempestivi accertamenti così da scongiurare problemi più seri e tornare ad un equilibrio più sano più in fretta”.

L’evento più frequente è che, quando una persona subisce un trauma al livello della spalla, non riesce più a tirare su il braccio e questo, nella migliore delle ipotesi, è dovuto ad una lesione dei tendini della cuffia dei rotatori che sono quei piccoli tendini che ci permettono di muovere il braccio appunto in uno spazio, oltre al deltoide.

Però in effetti altre volte dobbiamo vedere se ci sono fratture o altro perché, nel caso, basta una lastra per capire se c’è una frattura e riuscire a capire che tipo di trattamento fare.

Ormai non basta più sintetizzare ma, per muovere subito il braccio, ci sono delle protesi innovative che sono state perfezionate recentemente che permettono al paziente di muovere subito il braccio già dopo l’intervento.

Professore ma possiamo addestrarci all’attenzione secondo lei?

Ma, certamente se siamo giovani il problema è sicuramente un allenamento ad un equilibrio migliore, si chiama propriocezione, anche il senso di posizione che abbiamo nelle nostre articolazioni cioè l’impulso che arriva al cervello e, anche ad occhi chiusi, ci fa capire se un’articolazione è piegata, è ruotata o, appunto, è sovraccaricata.

Dopo una certa età bisogna interrogarsi anche se c’è qualche problema muscolare o qualche problema neurologico importante che possa far perdere l’equilibrio.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguente link:

Anca: i possibili danni da cadute in casa

Pronto Soccorso domestico: intervista Rai1