Calcificazione del tendine della cuffia dei rotatori. Prof. Francesco Franceschi chirurgo ortopedico della spalla a Roma – Rubrica radiofonica di informazione medico-scientifica “Sport e Salute” in onda su TeleradioStereo ogni martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40. Se avete perso questa puntata, potete riascoltarla qui. Buon ascolto!
Torniamo con “Sport e Salute2, come ormai sapete, tutti i martedì alle 15:50 ma anche il sabato intorno alle 9:40, la rubrica medico scientifica a cura del professor Francesco Franceschi che saluto. Bentrovato professore!
Ciao Roberto! Ciao a tutti”
Ci fa sempre piacere ricordare ai nostri amici ascoltatori che lei è primario al San Pietro Fatebenefratelli, un ospedale che tutti quanti noi conosciamo molto molto bene, ospedale importante della Capitale. Oggi noi ci colleghiamo di nuovo ad un discorso che riguarda le nostre spalle perché è il periodo di Wimbledon, un periodo di padel quindi un periodo di tennis e magari tanti amici hanno piacere ovviamente a rilassarsi (anche se fa parecchio caldo quindi prenotate il campo più sul tardi – mi sento dire questo). Però che succede? Che cosa può succedere alle nostre amiche che abbiamo imparato a conoscere con il professore, le nostre cuffie dei rotatori? Può succedere che ci può essere un fenomeno di calcificazione, corretto professore?
Eh si correttissimo, mi hai tolto la parola dalla bocca anche perché proprio l’altro giorno ho visto un tennista che è venuto tutto preoccupato perché non riusciva più a giocare a tennis da più di un mese e pensava, sentendo anche qualcuna delle nostre trasmissioni passate, di essersi rotto il tendine della cuffia dei rotatori che è un tendine appunto molto importante che ci serve per alzare il braccio e si attacca sulla testa dell’omero.
Sono andato a vedere, l’ho visitato e aveva tantissimo dolore, non riusciva più a muovere il braccio quindi non è che non giocava più a tennis, proprio non utilizzava più il braccio.
Gli ho fatto fare una semplice lastra – perché all’inizio la prima cosa da fare non è tanto una risonanza magnetica che è un esame abbastanza complesso, complicato, a volte anche difficile da fare immediatamente – gli ho fatto fare una radiografia e invece ho trovato nella spalla una pallina che non era chiaramente la pallina da tennis con cui giocava ma era una calcificazione che è un problema molto frequente delle nostre cuffie dei rotatori.
Sopra questo tendine ogni tanto, siccome ci sono dei processi infiammatori durante il corso della nostra vita oppure ci sono delle possibilità di accumulo di alcune sostanze che circolano attraverso il vasi in un territorio molto irrorato come quello della spalla e sopra il tendine della cuffia dei rotatori dove c’è una piccola spugna che ci permette di attutire gli attriti, e si può depositare un pochettino di calcio e questo calcio si forma addirittura a volte a forma di piccole cisti e poi a volte scoppiano se fossero un brufoletto all’interno dell’articolazione e danno tantissimo dolore.
Il dolore appunto può essere anche un dolore che compare a riposo perché questi piccoli depositi appunto compaiono all’improvviso e possono scoppiare anche senza un trauma oppure possono essere evocati appunto dall’artrite e quindi dallo sport, dai movimenti, da un movimento un pochettino esagerato.
Quando ti ha tutto quanto questo dolore, la spalla spesso si congela, si ferma, si blocca e si può sbloccare il movimento magari con della fisioterapia o delle piccole infiltrazioni.
Alcune volte purtroppo bisogna portar via il calcio all’interno della spalla di questa piccola pallettina in artroscopia con due tre buchetti.
È veramente interessante vedere appunto come, bucando questa piccola pallina, si vede una tempesta di neve all’interno della spalla perché esce fuori da questo piccolo deposito una specie di flusso appunto bianco come se fosse un dentifricio che esce dal tubetto all’interno della spalla.
Ma poi una volta sistemato, insomma una volta che si risolve il problema, c’è qualche ricaduta sulla possibilità di svolgere attività fisica professore?
Questa è una delle patologie che hanno maggior successo nella spalla dal punto di vista chirurgico perché la maggior parte delle volte si riesce semplicemente a svuotare la formazione del deposito e il paziente, dopo un pochettino di fisioterapia e di riposo, ritorna come prima.
Altre volte invece, quando si aspettava tantissimo, la formazione di calcio penetra all’interno del tendine, e quindi lo danneggia, e in quel caso bisogna purtroppo aprire il tendine, togliere la calcificazione e poi richiuderlo per cui il risultato è un pochettino più lungo e a volte anche incerto nei confronti dell’attività sportiva. Sicuramente si fa in artroscopia però il risultato è sempre quello.
Ovviamente si fa in artroscopia – di cui abbiamo parlato anche in passato – che ci permette di avere sicuramente un intervento più comodo, spesso da day hospital, poi chiaramente ci sono tutta una serie di conseguenze a seconda della gravità del caso come spesso capita.
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti link:
Tendinopatia calcifica della spalla