Chirurgia robotica in ortopedia rubrica “Sport e Salute” – TeleRadioStereo 92,7 In questa puntata della mia rubrica “Sport e Salute”, in onda su TeleRadioStereo 92,7 ogni martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40, abbiamo parlato della chirurgia robotica applicata all’ortopedia.
Ascoltate la puntata qui
Si sente molto spesso parlare di chirurgia robotica in ortopedia specialmente in campo protesico, ma in che cosa consiste? Ci sono dei robot come nei cartoni animati giapponesi che fanno l’intervento al posto dell’uomo?
Niente di tutto questo!!!
Cominciamo dall’inizio: la chirurgia robotica è diventata un campo ortopedico solo recentemente infatti fra i primi ad usarla sono stati i radiologi ed i neurochirurghi.
Avrete sicuramente sentito parlare del bisturi intelligente che consiste in un braccio meccanico collegato ad un computer che sotto controllo tac rimuove con il laser o la radioterapia le aree tumorali nel sistema nervoso centrale.
In campo urologico il robot ha permesso di fare dei passi da gigante nel campo del tumore della prostata e consiste sempre in un braccio meccanico che per via endoscopica asporta microsezioni di prostata evitando di danneggiare il tessuto sano.
Per impiantare una protesi bisogna ritagliare l’osso del paziente in modo da poter applicare l’impianto programmato e cementarlo.
Il sistema ortopedico è una piattaforma robotica ideata per guidare i chirurghi durante le procedure di resezione ossea, nonché per consentire la valutazione dello stato dei legamenti, al fine di facilitare un corretto posizionamento dell’impianto durante interventi di artroplastica totale del ginocchio e dell’anca.
Il software di pianificazione può essere utilizzato dal chirurgo prima dell’intervento per pianificare il posizionamento e la misura dell’impianto, scegliendo così la protesi adatta per il paziente.
Il dispositivo è costituito da due unità, posizionate rispettivamente su ciascun lato del tavolo operatorio: un’unità robotica costituita da un braccio robotico compatto e un touchscreen; un’unità ottica e un touchscreen.
Il flusso di lavoro implementato nel sistema è simile a quello di un’artroplastica totale del ginocchio tradizionale. Pertanto, al momento dell’intervento chirurgico e in base al piano chirurgico, il robot assiste il chirurgo in ogni step in sala operatoria.
“L’abilità del chirurgo – dichiara Ianes – resta la parte più importante del percorso operatorio, ma il supporto della robotica ci consente una personalizzazione degli interventi che rappresenta un indubbio vantaggio nella cura dei nostri pazienti”.
Questo perché una protesi posizionata bene lavorerà meglio nel corso degli anni proprio come un’automobile con la convergenza corretta e di conseguenza durerà molto di più.
Per approfondire l’argomento, potete consultare anche l’articolo La navigazione nella sostituzione protesica di spalla, ginocchio e anca