Dolore alla spalla – Prof. Francesco Franceschi ortopedico spalla a Roma – Sport e Salute del 4/1/2022. In questa puntata parliamo del dolore alla spalla e delle sue implicazioni. Buon ascolto!
Torniamo in diretta e vado a salutare con piacere il Prof. Francesco Franceschi. Dottore bentrovato, è un po’ che non ci sentiamo io e te Francesco. Però sempre a livello di informazione radiofonica l’appuntamento con te è sempre prezioso.
Oggi parliamo di argomenti insomma devo dire piuttosto significativi che coinvolgono diciamo così una sintomatologia dolorosa in un punto molto delicato e da non confondere con altre infiammazioni, altre sintomatologie: parliamo della spalla e delle sue implicazioni.
Volevo fare un chiarimento perché veramente è curioso come molto spesso mi chiamano pazienti e mi dicono “professore ho un dolore alla spalla” oppure arriva nell’ambulatorio un paziente che dice “Ho dolore alla spalla”.
A quel punto uno gli chiede “Senti ma dov’è il dolore? Dov’è questa spalla?”
E la maggior parte delle volte devo dire sinceramente che i pazienti indicano la parte dietro della spalla, quella che sta subito dopo il collo verso la scapola, verso l’apice della scapola.
Bisogna dire che in questi casi la maggior parte delle volte il dolore è dovuto ad una piccola ernia del disco a livello della cervicale.
Che cos’è questa ernia? È praticamente una piccola protrusione, un piccolo rigonfiamento del disco intervertebrale che sono quella specie di cuscinetti che ammortizzano le vertebre perché sono come dei rocchetti fatti da osso che protrude, che spinge dietro sui nervi specialmente sul nervo che arriva verso la scapola e dà questo dolore proprio tipico.
A volte il dolore arriva anche fino al braccio, può arrivare fino al gomito ed è presente sai anche quando uno sta seduto a mangiare: si comincia a sentire questo dolore che va un po’ verso la scapola, un po’ verso la spalla, un po’ verso il braccio e tutti pensano invece che sia un problema della spalla.
Invece no. Io in realtà per esempio, te lo dico da tennista ostinato ai miei livelli, per tanti anni ho spesso avuto problemi, ma quando mi si risvegliavano erano particolarmente fastidiosi, alla famosa cuffia (che non c’entra nulla con il nuoto ma è un’altra cosa per esempio).
Dolore alla spalla – Prof. Francesco Franceschi ortopedico spalla a Roma
Il dolore della cuffia dei rotatori, che è un complesso di tendini molto importante che ci serve per alzare il braccio o per muoverlo in vari piani dello spazio come quando uno va a prendere una cosa messa in un armadio molto in alto oppure apri la spalla per fare la battuta verso l’alto senti dolore. È un complesso di tendini che è proprio come una cuffia – si chiama cuffia perché sta proprio sopra la testa dell’omero – e molto spesso negli sportivi si può deteriorare, si può un pochettino degenerare anche non rompere ma semplicemente dà questo dolore tipico che molto spesso impedisce anche di giocare a tennis o di riposare. Il dolore sta invece nella parte davanti ,anteriore della spalla in questo caso.
Chiaramente se il dolore persiste per tanto tempo, bisogna farsi vedere e fare qualche esame: una radiografia innanzitutto per vedere che non ci siano delle calcificazioni, che sono dei piccoli sassolini che si formano sul tendine.
Altre volte una risonanza è necessaria perché se il dolore è accompagnato magari a perdita di forza oppure se il dolore è troppo frequente e ci sveglia la notte, allora conviene fare la risonanza per vedere se l’atleta oppure anche la persona qualsiasi non sportiva possa avere appunto una lesioncina del tendine, un buchino nel tendine che purtroppo va trattato quanto prima perché più si aspetta più il tendine si deteriora e diventa difficile poi dopo operarlo e trattarlo con successo.
Dolore alla spalla – Prof. Francesco Franceschi ortopedico spalla a Roma
Prima di salutarti Francesco – questo lo ricordo, lo fanno anche gli amici colleghi Roberto Infascelli e Valentina Cardoni quando condividono con te questo spazio – ci rivolgiamo ovviamente ad amanti dello sport, a praticanti amatori a livello dilettantistico non parliamo di sportivi professionisti quindi su questo tipo di categoria di appartenenza ti chiedo: per un praticante sport a vari livelli quando c’è un discorso di lussazione o sublussazione della spalla, cosa fare per rimediare? Quanto tempo eventualmente di fisioterapia, di situazioni del genere ci vogliono per ritornare performanti sulla propria disciplina ribadisco amatoriale?
Se parliamo di lussazione, parliamo chiaramente di spalla che esce e quindi di un trauma la maggior parte delle volte.
Sai nello sportivo, specialmente nei giovani, bisogna ricorrere all’intervento perché più si è giovane e più è frequente la possibilità di fuoriuscita appunto di lussazione della spalla. Mentre invece, per esempio, quando andiamo avanti negli anni, se dovesse succedere dopo i 45 – 50 anni, è stato verificato – c’è addirittura uno studio bellissimo che ha seguito per 40 anni delle spalle traumatizzate, uno studio pazzesco che è stato fatto da uno svedese o da un finlandese o comunque uno dell’Europa del nord – ci fa vedere che dopo i 45-50 anni se una spalla esce, non è così frequente poi farla uscire e quindi non bisogna ricorrere all’intervento e sicuramente con la fisioterapia si riesce a stabilizzare la spalla senza operarla.
Pensa che avrei detto il contrario quindi è un’informazione sicuramente utile.
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