I traumi dell’anca – Sport e Salute 8/1/2022

I traumi dell’anca – Prof. Francesco Franceschi ortopedico anca a Roma “Sport e Salute” 8/1/2022 In questa puntata trattiamo dei Traumi dell’anca. Buon ascolto.

Eccoci in diretta ed è per me un grandissimo piacere dare il buongiorno e il buon sabato al professor Francesco Franceschi bentrovato.

Ciao Alessio, ciao a tutti .

Eccoci qua in questo appuntamento classico del sabato mattina. Io sono veramente molto molto interessato a questo appuntamento perché, le confesso questa cosa caro professore, io non sono poi un grande amante del movimento in generale ma è una cosa che voglio assolutamente cambiare nella mia vita quindi voglio iniziare anche a fare sport e a farlo in maniera sana. Nel corso di questo nuovo anno è uno dei miei propositi per il nuovo anno e quindi mi affido anche a qualche suo consiglio. So che oggi Lei vuole trattare un argomento in particolare.

E si oggi volevo parlare appunto dei traumi dell’anca, a livello del bacino e a livello dell’anca che con questo freddo e soprattutto con il fatto che parecchi di noi sono tornati sulle piste da sci purtroppo a volte devono affrontare sai con delle lastre di ghiaccio magari sui marciapiedi sulle strade non per forza appunto sulle piste da sci, però che succede? Che camminiamo tranquilli e a un certo punto si può purtroppo anche scivolare e si batte appunto il gluteo, la schiena, il bacino; è molto molto frequente.

Che cosa può succedere?

Abbiamo due possibilità quando appunto si tratta di traumi veramente importanti che possono danneggiare l’osso: o abbiamo un danno delle nostre articolazioni con una frattura a volte della parte vicino appunto all’articolazione del femore che è l’osso lungo appunto che che va dall’anca al ginocchio oppure si può avere addirittura anche qualche piccola infrazione, qualche piccola rotturina nel bacino che è quella specie di quadrato, di cubo che tiene appunto incollate le anche e le nostre articolazioni.

I traumi dell’anca – Prof. Francesco Franceschi ortopedico anca a Roma

Tutto questo perché?

Perché quando appunto si ha una frattura specialmente nelle persone un pochettino più anziane, osteoporotiche, che sono più soggette alla debolezza e quindi alla fattura anche con piccoli traumi, che cosa troviamo?

Il paziente non riesce più ad alzarsi da terra perché non riesce più a far forza sull’articolazione per mettersi in piedi e magari troverete il piede che non si riesce più a muovere e sta in un atteggiamento ruotato verso l’esterno.

In quel caso sicuramente invece di temporeggiare bisogna andare in pronto soccorso e cercare di fare quanto prima una diagnosi con una radiografia.

Questo perché?

Perché le fratture della parte prossimale cioè vicino all’articolazione del femore che si possono risolvere o con delle protesi di tutti quanti i tipi – ormai abbiamo protesi dell’anca che si mettono con delle piccolissime incisioni, in mininvasiva, senza tagliare i muscoli, senza appunto fare danni quindi semplicemente spostandole – vanno comunque trattate nelle prime 48 ore dal trauma perché purtroppo sono responsabili di tante piccole complicanze come la tromboembolia profonda.

Che significa?

Significa che si possono formare, visto che il paziente non si muove più perché è allettato e visto che comunque la circolazione si rallenta, dei piccoli grumi di sangue che vanno ad otturare perifericamente i vasi e possono ridurre la circolazione e possono dare tanti ma tanti problemi sia a volte appunto letali sia a volte un pochettino meno però sempre molto ma molto fastidiosi.

I traumi dell’anca – Prof. Francesco Franceschi ortopedico anca a Roma

Per cui sicuramente la prima cosa fare quando uno cade a terra, batte l’anca e non riesce a rialzarsi, è andare a fare subito una diagnosi al pronto soccorso.

Altre volte non si ha una frattura vera e propria ma soltanto un’infrazione del bacino e allora in quel caso basta semplicemente utilizzare le stampelle per un determinato periodo di tempo e utilizzare un apparecchio che si chiama “campi magnetici” che aiuta a ricostituire e a far saltare l’osso più rapidamente e il paziente sarà sicuramente a posto già dopo un mese, un mese e mezzo.

Ha fatto benissimo a dare questi consigli perché in questi giorni ne parlavano con Valentina Cantoni a proposito dello sciare e anche dei rischi ovviamente che può comportare un’attività del genere. Io sono abbastanza pauroso, lo dico, quindi spesso e volentieri ho evitato di affrontare questo tipo di attività perché ho un po’ paura però diciamo che anche in base a questi consigli … Insomma sono consigli utili anche per chi vuole provare ad avvicinarsi a un mondo come quello dello sci che comunque comporta un certo rischio. Ecco c’è tanto divertimento e tanta bellezza però comporta anche dei rischi abbastanza consistenti no?

Sicuramente ci vuole molta attenzione.

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