Intervento chirurgico ortopedico: quando dobbiamo preoccuparci dopo un intervento chirurgico ortopedico e quando no? Rubrica “Sport e Salute” – TeleRadioStereo 92,7 – 17 aprile 2021
Oggi parliamo delle nostre preoccupazioni per lo più, quindi ti chiedo quando dobbiamo preoccuparci dopo un intervento chirurgico ortopedico e quando no?
Approfondite l’argomento riascoltando le puntata qui. Buon ascolto!
Ci sono giustamente tante problematiche dopo un intervento chirurgico e spesso i pazienti e anche i parenti dei pazienti ci chiedono se un segno o un sintomo appunto é normale oppure si devono preoccupare, tutto legittimo ovviamente.
Ma per esempio parliamo della febbre: la febbre dopo l’intervento chirurgico certamente nella maggior parte delle volte è normale, parliamo anche di ortopedia. Noi abbiamo del sangue che molto spesso si deposita nelle articolazioni che poi si deve riassorbire ed è proprio a causa di questo riassorbimento delle proteine che appunto sono contenute nel sangue che si scatena molto spesso la febbre, si alza la temperatura corporea fino a 37 o 38,5 anche e nei casi più importanti è un livello di temperatura accettabile e non dobbiamo assolutamente considerare l’ipotesi di un’infezione acuta dopo un intervento anche perché, specialmente quelli ortopedici, sono interventi sempre molto “puliti”, non vengono fatti in acuto come quando, ad esempio, il chirurgo deve aprire una pancia con un’infezione per cui questa temperatura può durare anche qualche giorno dopo l’intervento, anche 6 o 7 giorni, e non ci dobbiamo preoccupare.
Intervento chirurgico ortopedico: quando dobbiamo preoccuparci dopo un intervento chirurgico ortopedico e quando no?
Quindi possiamo dire che un po’ di alterazione dopo un intervento non è un problema perché questa può essere anche la reazione del fisico che è stanco e comunque che ha subito, in ogni caso, una piccola invasione e quindi ha una piccola reazione però è nella norma. Se invece arriva una febbre molto alta, allora li è il caso di contattare lo specialista.
Questo per quanto riguarda le infezioni semplici. Poi andiamo nell’argomento di attualità.
Attualmente c’è il discorso del coronavirus per cui bisogna sempre, comunque sia, nei casi di febbre prolungata, far eseguire al paziente un tampone per vedere che appunto non ci sia stata una contaminazione con il virus anche perché bisogna, in questo caso, stabilire una terapia specifica immediatamente.
Intervento chirurgico ortopedico: quando dobbiamo preoccuparci dopo un intervento chirurgico ortopedico e quando no?
Se invece abbiamo dolore agli arti o l’articolazione che abbiamo operato non si muove al meglio, che tempi ci sono per valutare un rischio oppure fino a quando è normale che si muova poco bene l’articolazione?
Per quanto riguarda la spalla è molto importante seguire una buona immobilizzazione dopo l’intervento, anche 20 o 25 giorni col tutore facendo piccoli esercizi, per cui subito dopo la rimozione del tutore l’articolazione è un pochettino più rigida e quindi non c’è assolutamente da spaventarsi ma da affidarsi al fisioterapista.
Per quanto riguarda il ginocchio o anche l’anca, nella maggior parte degli interventi bisogna preoccuparsi se subito dopo l’intervento non si riesce a muovere il ginocchio (specialmente anche con quegli apparecchi che si applicano per fare la ginnastica passiva, per muovere il ginocchio in modo passivo). Però, a distanza di un mese, diciamo che tutte le articolazioni per avere anche un minimo grado di movimento non completo che permette anche di fare stare tranquillo sia il fisioterapista sia il medico che ha operato l’arto.
Certamente invece dobbiamo preoccuparci se dopo un certo periodo di tempo (qualche giorno o anche un mese a volte) si sente un dolore fortissimo magari al polpaccio. Questo e non è un sintomo da sottovalutare ma bisogna sempre, in questi casi, fare un doppler e andare dal medico curante perché quando si fanno interventi gli arti inferiori oppure comunque quando si fanno degli interventi e il paziente rimane allettato tanto tempo, c’è sempre il rischio di una flebite o di una tromboflebite che possa poi dare delle complicanze più importanti per cui bisogna sempre appurare appunto l’esistenza di un problema.
Insomma, le indicazioni sono tante ed è bene conoscerle per sapere come comportarsi, non andare in preoccupazioni che ci mettono solo ansia o sapere quando invece non traccheggiare e chiamare lo specialista perché è il caso di non di non far passare tempo per intervenire.
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