La pubalgia – Intervista a “Sport e Salute” la rubrica radiofonica in onda ogni martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40 su Teleradiostereo a cura del Prof. Francesco Franceschi ortopedico a Roma.
Questo sabato come già avvenuto tre settimane fa e ancor prima, insomma ormai affezionatissima compagnia del sabato mattina è con me la dottoressa Annarita Pellegrino fisiatra del Villa Benedetta Group. Annarita buongiorno e buon sabato.
Cara Annarita oggi ci siamo sentite in privato come sempre perché parliamo di un fastidio che colpisce molti: la pubalgia che è veramente un fastidio molto antipatico.
Molto antipatico che spesso colleghiamo agli sportivi, soprattutto ai giocatori ma può prendere con qualunque tipo di sport.
Per pubalgia intendiamo l’infiammazione dei tendini e dei muscoli che si inseriscono sul pube e principalmente gli adduttori e gli addominali.
Dei microtraumi ripetuti posso provocare delle micro lesioni a livello dei cicli muscolari e quindi infiammazione.
A volte soffrono di pubalgia anche le donne in gravidanza perché l’aumento del peso può sollecitare i muscoli del pube e dare infiammazione.
La diagnosi può essere data da varie cause; la diagnosi comunque si fa quando un paziente viene con un dolore all’inguine che si può irradiare anche al basso ventre e all’addome ed è un dolore che si manifesta soprattutto al mattino o quando si inizia uno sport o qualunque sforzo fisico perché si sollecita la contrazione appunto degli adduttori e degli addominali.
Nei casi un po’ più gravi, il dolore è intenso e continuo.
Molte volte (chiaramente io dico sempre di fare prevenzione) è importante non dire “Passerà” – ed è importante andare a vedere anche il perché non si deve attendere che passi da solo – ma è consigliabile fare un RX, un’ecografia muscolo-tendinea, eventualmente un ecocolordoppler e una risonanza o una TAC.
Molte volte basta un po’ di riposo, impacchi di ghiaccio, fisioterapia per fare in modo che tutto sparisca.
Il problema è invece che molte volte non si tratta di una semplice pubalgia o di una semplice irritazione locale, ma molte volte può essere una anticipazione di un problema dell’anca.
Ecco questo è importante perché molti non lo sanno.
Ecco perché io dico “Non bisogna attendere che passi”.
La pubalgia si può presentare, e questo avviene nel 36,95% dei giovani sportivi, come conflitto femoro-acetabolare cioè praticamente l’impingement avviene tra la testa femorale e l’acetabolo.
Infatti ginnasti, giocatori, pallavolisti ma anche l’atleta o lo sportivo della domenica quando va incontro a continui microtraumi, può presentare delle anomalie della testa femorale e quindi alla creazione di osteofiti che sono delle piccole calcificazioni e questo chiaramente può portare a delle problematiche nel contatto tra la testa del femore e l’acetabolo che è la cavità che accoglie la testa del femore.
Il conflitto può portare dolori all’inguine – quindi pubalgia – ma anche nella parte posteriore del gluteo. Con il movimento ripetuto, è chiaro che, a lungo andare , il conflitto può portare a lesionare la cartilagine e, se non facciamo una diagnosi precoce (quindi non attendete che passi!) si può addirittura arrivare ad una usura dell’osso e quindi non solo della cartilagine ma della testa femorale.
Quindi l’importante è la diagnosi precoce senza attendere che passi, fare una RX o una risonanza, rivolgersi all’ortopedico poi entriamo noi come fisiatri comunque a persone competenti, perché una volta diagnosticata, prima di arrivare alla famosa protesi (che è sempre l’ultima possibilità) , si può procedere in artroscopia e quindi con una procedura chirurgica mini-invasiva per rimuovere questi osteofiti e, dopo l’intervento (è vero che è possibile che si avverta dolore per qualche tempo) dopo due mesi il ritorno all’attività sportiva graduale è possibile e si può tornare ad un’attività intensa dopo sette o otto mesi.
L’intervento è risolutivo e quindi lo sportivo non è portato a fermarsi nello sport che più gli è congeniale.
Insomma ragazzi, ci sono le soluzioni giuste soprattutto se le cose vengono prese per tempo.
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