Intervento in artroscopia “Sport e Salute” del 15/3/2022 Prof. Francesco Franceschi chirurgo ortopedico spalla, ginocchio e anca a Roma. Nella mia intervista di ieri su Teleradiostereo ho spiegato cos’è l’artroscopia. Se avete perso la puntata, potete riascoltarla qui. Buon ascolto.
Eccoci qua! Decisamente ci tiriamo su parlando di sport, parlando di salute, parlando di progresso scientifico con, appunto, Sport e Salute sempre il martedì alle 15:50 con il sottoscritto, appuntamento che torna – mi piace ricordarlo – anche il sabato alle 9:40.
Per fare tutto questo, il nostro professore: il professor Francesco Franceschi. Bentrovato professore e allora parliamo di un argomento che è terribilmente vasto ed importante e che ci ha eliminato diverse rogne perché parliamo dell’intervento in artroscopia. Che cos’è, che cosa vuol dire, perché qua si apre davvero un mondo. Di sicuro è stato rappresentato e continua a presentare un enorme progresso scientifico professore.
Eh si Roberto! Sai ho pensato proprio a questo oggi prima di cominciare a visitare perché questo?
Perché molto spesso mi viene appunto da proporre l’intervento in artroscopia ai miei pazienti magari per un menisco, magari per una spalla, per un tendine rotto, per dei legamenti rotti o della spalla o del ginocchio e dico così ormai in automatico “Vabbè dai facciamo un intervento in artroscopia e ricostruiamo il legamento, ripariamo il menisco, ricostruiamo i legamenti della spalla, riattacchiamo i tendini, però in effetti ormai do troppo per scontato il fatto che tutti noi sappiamo cosa significa “artroscopia” e perché?
Perché ormai è diventato un intervento veramente comune sia nella nostra pratica clinica che nel gergo dei pazienti perché ci sono stati tanti pazienti operati, sia atleti o non atleti, che hanno subìto questo tipo di intervento.
Ma che cos’è l’artroscopia?
È un intervento che si esegue con due, tre e a volte quattro buchetti in una articolazione che può essere il ginocchio, la spalla o una qualsiasi altra articolazione come per esempio l’anca, il gomito, il polso e addirittura la caviglia, pensa, e quello che si faceva prima magari aprendo l’articolazione con una incisione molto ampia – ad esempio sai 30 anni fa si continuavano per esempio ad aprire le ginocchia per ricostruire i legamenti e mi ricordo ancora tanti giocatori della Roma come per esempio Rocca o Falcao, giocatori che hanno avuto delle ginocchia completamente distrutte perché per ricostruire un legamento hanno dovuto eseguire un intervento a cielo aperto – cosa che ormai non si fa più .
Per cui attraverso questi piccoli buchetti si inseriscono dei microscopi collegati ad un televisore che ormai è grande come il televisore di casa – all’inizio le televisioni attraverso cui guardavamo erano piccole tipo con un monitor di 15 cm mentre adesso il monitor è grande anche 50 cm – quindi immaginate quanto si possono ingrandire le strutture all’interno dell’articolazione quando noi operiamo.
Praticamente con una precisione pari al progresso che hanno avuto i film, i videogiochi praticamente! Siamo su un campo avanzatissimo professore!
Il paragone calza proprio tantissimo, è proprio diventato quasi come un videogioco.
Attraverso l’altro buchetto che noi operiamo inseriamo dei microscopici strumenti che hanno delle punte di 2 – 3 mm, che sulla televisione chiaramente sembrano giganteschi, che ti permettono di seguire dei tunnel, di mettere dei punti attraverso dei tessuti strappati, di inserire delle piccole viti che addirittura poi appunto anche quelle il progresso ha fatto cambiare.
All’inizio si utilizzano delle viti, sia per i legamenti che per fissare i tendini della spalla e i legamenti della spalla, in metallo ma adesso sono addirittura fatte in un materiale che si riassorbe nel giro di due o tre anni e si trasforma in osso pensa! È davvero incredibile il progresso che c’è stato con questo tipo di tecniche e si riescono appunto a fare degli interventi inimmaginabili fino a 20 o 30 anni fa.
La cosa fantastica, oltre a tutte quelle che ci ha raccontato lei, è che con questa piccola incisione che da’ il via a tutto quanto, di fatto si realizza diagnosi ed intervento praticamente allo stesso tempo no? Siamo veramente in un campo che sembra del tutto incredibile ma non lo è, non lo è per niente no professore.
Bravissimo! Questa è un’altra peculiarità. Certamente bisogna arrivare all’intervento con una certezza cioè una diagnosi più o meno abbastanza certa.
Però l’intervento in artroscopia ci permette appunto, ingrandendo così tanto le nostre strutture, di fare una diagnosi ancora più precisa di quella che ti fa, chiaramente, con una risonanza magnetica che, per quanto sia approfondita, è sempre una scienza delle ombre.
Non c’è dubbio su questo. Questo per dire, e lo facciamo sempre con il professore, sia col sottoscritto sia il sabato, che la scienza non si ferma per fortuna, la medicina nemmeno ed è quella che ci sta dando anche gli strumenti per fermare o per rallentare una pandemia mondiale. Anche noi non rallentiamo anzi raddoppiamo. Il professore torna per questa settimana sabato alle 9:40 ma tra 7 giorni sarà di nuovo col sottoscritto sempre alle 15:50 con Sport e Salute.