Spalla: quando operare? Rubrica “Sport e Salute” – TeleRadioStereo 92,7
In questa puntata di “Sport e Salute” la mia rubrica radiofonica in onda ogni martedì alle 15:50 ed il sabato alle 9:40 su TeleRadioStereo 92,7 andiamo a vedere quando operare la spalla, quali sono le indicazioni all’intervento.
Ascoltatela qui!
Spesso si sente dire “Mi sono rotto il legamento collaterale”, “Mi sono rotto il crociato” o “Mi sono rotto un tendine della spalla” ma quand’è che bisogna operare?
Non sempre bisogna operare.
Ci sono tante situazioni che riguardano i nostri tendini, i nostri legamenti, le nostre articolazioni, che vanno trattate conservativamente (conservativo è quella parola che ti dice “Non devi essere operato” e spesso ai pazienti fa molto piacere quando dici questa cosa) e trattamenti non conservativi e quindi chirurgici nei quali purtroppo i pazienti devono essere operati.
Passiamo quindi in rassegna tutte le articolazioni più importanti specialmente per gli sportivi.
Iniziamo con LA SPALLA
Ci sono due tipi di strutture nella spalla che vanno salvaguardati nello sportivo: i tendini e i legamenti.
I tendini sono appunto un gruppo di tendini che formano la famosa cuffia dei rotatori che sono 4 tendini che ci permettono di muovere la spalla nello spazio.
Dal punto di vista post-traumatico, che succede?
Se un atleta sta lanciando la palla con il braccio (un calciatore in questo caso no, magari un portiere) e viene colpito con il braccio verso l’alto, può appunto subire una sublussazione o una lussazione della spalla che può portare a due tipi di conseguenze: la rottura dei tendini o la rottura dei legamenti.
I tendini della cuffia dei rotatori, se si rompono in modo traumatico specialmente nei giovani, devono essere subito riparati perché hanno la maggiore possibilità di guarigione con un intervento fatto in pochissimo tempo dal trauma perché dal tendine continua a uscire quel sangue che ci permette, come in tutte le formazioni delle cicatrici, di far guarire il tendine riattaccandolo all’osso proprio nel punto in cui si era staccato.
E questo è un caso in cui va operato il tendine della cuffia dei rotatori.
Tornando al caso di un atleta un pochino più avanti con l’età, magari un tennista di 65/70 anni che arriva in ambulatorio con il dolore alla spalla, lo visitiamo, gli facciamo fare la risonanza magnetica e spesso si trova appunto un tendine rotto.
Però dobbiamo ricordarci anche che questi tendini rotti, specialmente se sono rotti in grande parte, sono tendini che si sono interrotti nel corso del tempo.
Il paziente, il giocatore di tennis, arrivato a 65/70 anni ha continuato a giocare a tennis con questo tendine rotto e in quel momento là sinceramente non c’è nessuna indicazione all’intervento. Perché?
Perché se noi andassimo a ripararlo, questo tendine, che ormai è invecchiato come appunto il nostro giocatore di tennis, non si riattacchebbe più nel punto in cui andiamo a riattaccarlo con il nostro bell’intervento mettendo tante piccole ancorette, tanti piccoli punti perché il sangue non esce più dal tendine che si è staccato tanto tempo fa dall’osso e di conseguenza non si forma più quella cicatrice chirurgica che ci serve per far guarire il tendine.
Per cui molto spesso nell’anziano o anche nel non più giovane, ci conviene fermarci e non pensare più all’intervento, per esempio, per quanto riguarda un tendine.
Per restare ancora in argomento “spalla”, abbiamo fatto l’esempio di una lussazione di spalla. Ma cos’è?
E’ quanto la parte dell’omero, cioè del braccio, esce fuori dalla sede naturale della spalla e questo può succedere in un traumatismo in un giovane, come ad esempio in un giovane sportivo come un giovane calciatore, un giovane portiere, oppure in un rugbista che sta lanciando la palla e viene colpito per essere placcato da un altro giocatore. Ma che succede in quel momento?
Succede che in quel momento l’omero esce fuori dalla sua sede naturale e rompe i legamenti della spalla.
Spalla: quando operare?
Se ci troviamo davanti ad un atleta, giovane, sportivo che fa uno sport che noi ortopedici chiamiamo “sport da contatto” cioè in cui c’è il contatto tra un giocatore all’altro (non parliamo per esempio di tennis), allora ci sono tutte le indicazioni per operarlo e fare tutti i nostri interventi – ce ne sono tanti tipi a seconda del tipo di lesione chiaramente che troviamo nella spalla. Questo perché?
Perché nel giovane (è stato riportato dalla casistica internazionale) c’è un’incidenza quasi dell’80-90% di possibilità di nuova lussazione per cui la dobbiamo assolutamente riparare.
Se questo succede invece in un paziente un pochettino più avanti con l’età (verso il 40-50 anni), possiamo aspettare e vedere se si verifica un nuovo episodio lussativo, una nuova lussazione e controllare in vece il tendine della cuffia dei rotatori perché, andando avanti con l’età, la possibilità che si lussi la spalla è sicuramente molto ma molto meno frequente sempre secondo queste casistiche internazionali che sono state pubblicate tantissime volte e sono senza dubbio delle guide molto importanti per le nostre indicazioni.
Nelle prossime puntate parleremo del ginocchio. Seguitemi!
Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare anche i seguenti articoli:
Protesi di spalla: info intervento
Instabilità di spalla: info intervento
Cuffia dei rotatori: intervento di riparazione
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