Fattori di crescita Rubrica “Sport e Salute” – TeleRadioStereo 92,7 – 6 aprile 2021
In questa puntata abbiamo trattato il tema dei fattori di crescita, cosa sono, a cosa servono e quando sono consigliati. Se avete perso la puntata, potete riascoltarla qui. Buon ascolto!
L’altra volta abbiamo fatto una deviazione perché abbiamo commentato l’infortunio al menisco di Kumbulla e quindi abbiamo un po’ preso una strada differente da quello che immaginavamo, però l’argomento di oggi che riguarda i fattori di crescita volendo si può anche collegare a quanto ci eravamo detti l’altra volta.
Esattamente, in fondo non c’è niente di diverso perché sentivo parlare di Cristante o di gli altri infortunati, calcisticamente parlando, che magari non hanno delle lesioni articolari come ad esempio menischi, legamenti eccetera ma hanno delle lesioni magari a livello muscolare oppure delle infiammazioni dei tendini che si possono molto spesso curare, trattare, con questi benedetti, molto conosciuti forse erroneamente, fattori di crescita.
Che cosa sono? Cerchiamo di spiegare bene perché se ne parla molto spesso a sproposito
In realtà questo tipo di terapia è venuta fuori copiandola dai dentisti, addirittura, che sono stati i primi a cercare un’alternativa per far crescere l’osso dei denti dove mancava osso/smalto e quindi noi invece ci interessa soprattutto per la cartilagine o anche per le gengive.
Alla fine, abbiamo capito che, oltre che per queste sostanze nel corpo umano che sono un pochettino più dure, sono molto ma molto utili per curare, ad esempio se parliamo di calciatori, le lesioni muscolari.
Un calciatore o un atleta che subisce una lesione muscolare può accelerare la riparazione della lesione muscolare con delle infiltrazioni con i fattori di crescita.
Come si fa questa terapia?
Bisogna prendere il sangue dal braccio, da una vena periferica, un po’ come succede nei vari prelievi in cui appunto esaminiamo i nostri vari parametri, e questo sangue che viene prelevato si centrifuga ad una particolare velocità e si separano delle componenti, le piastrine, che poi, con un reagente, vengono interrotte, vengono proprio schiacciate (se così vogliamo immaginare).
Da questa spremuta di piastrine escono fuori tante piccole proteine che si chiamano fattori di crescita che hanno un potere riparativo e rigenerativo nei confronti sia della cartilagine, ma soprattutto in questo caso, delle fibre muscolari e dei tendini veramente molto importante.
Quando è consigliabile farlo e qual’è, se c’è, una situazione in cui è meglio non abusare di queste piccole proteine, di questi fattori di crescita?
Abusare è sicuramente sbagliato perché in un certo senso questo è un prodotto “nostro” e quindi non è un farmaco, non è un intervento chirurgico per cui noi possiamo tranquillamente utilizzarlo anche a dismisura come dispositivo.
Certamente magari può non funzionare però non fa assolutamente male, non è un cortisonico, non è un acido ialuronico magari troppo concentrato è proprio del sangue nostro e quindi non avremmo neppure delle crisi allergiche come ad esempio possono accadere nei casi di sostanze esterne.
Però viene usato in tanti casi: sia in casi acuti, come dicevamo prima, nelle lesioni muscolari entro i primi 7/10 giorni dal trauma ma anche in fasi croniche per esempio abbiamo trattato tante spalle, tante cuffie dei rotatori che hanno delle tendiniti croniche quindi hanno una lesione proprio del tendine specialmente negli sportivi con questi fattori di crescita oppure le famose epicondiliti, i famosi gomiti del tennista o addirittura le trocanteriti, quelle infiammazioni dei tendini dell’anca all’esterno, proprio dove l’anca sporge un pochettino di più specialmente nelle donne che hanno fianchi più ampi, che vanno a spingere sul tendine che sovrasta il trocantere e si infiamma molto ma molto facilmente e questo tipo di infiltrazioni e quindi iniezioni locali, a livello del tendine, servono per togliere l’infiammazione e rigenerare appunto il tendine.
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